Un luogo in Valpolicella dove ritrovare un ritmo di vita dimenticato.
di Lia Franzìa
A Sant’Ambrogio di Valpolicella sorgerà entro i prossimi due anni un insediamento abitativo in cui si è voluto (e saputo) far coesistere una tecnologia costruttiva avanzata e un’attenzione meticolosa al passato, sia dal punto di vista formale e cromatico che dell’uso dei materiali a vista.
Lo stemma che è logo e richiamo del progetto sa dire efficacemente, con il suo aspetto e il suo nome, il rispetto per il passato; esso riprende, nel decoro e nei colori, quello del soffitto affrescato del Comune di Sant’Ambrogio; il termine “cimieri”proviene dal termine che si dà allo strato superficiale, chiamato “gruppo dei cimieri”, del marmo tipico di questa zona: il Rosso di Verona.
Con queste premesse non c’è da stupirsi se il concorso bandito da VALCOS srl, circa tre anni fa, è stato vinto da chi ha saputo capire il territorio circostante, con le sue preziose caratteristiche, che sono state riprese e riproposte in tutte le declinazioni possibili, sbaragliando progetti pur belli e corretti ma ritenuti generici, lontani dall’anima così pregnante della Valpolicella.
Il piano di lottizzazione dello studio Cantarelli e Moro di Brescia è stato approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale, e il cantiere, ormai avviato, ne prevede il completamento entro due anni. E’ una grande soddisfazione per le storiche famiglie Fedrigoli (costruzioni) e Pellegrini (marmi) e, che fanno parte di VALCOS, lasciare un segno importante al territorio che ha visto per decenni il loro operato, in modo da proseguire nel tempo, attraverso la realizzazione di Borgo ai Cimieri, i criteri che le ha spronati e sostenute.
Sant’Ambrogio si trova in una posizione particolarmente felice della Valpolicella, con ottimi collegamenti stradali, a metà tra Verona e il lago di Garda, che rende il clima piacevole in ogni parte dell’anno. Le tradizioni enogastronomiche della zona sono riconosciute e apprezzate ovunque, la sua vita culturale, specie in estate, è di alto livello, fittissima di impegni: dal teatro al concerto, dalla sagra alla mostra d’arte.
Borgo ai Cimieri si inserisce in questo contesto, in quella che era l’area della lavorazione del marmo della famiglia Pellegrini; il progetto prevede 143 unità tra uffici, negozi e appartamenti (saranno 120), in costruzioni con tre piani fuori terra tutte diverse tra loro per dimensioni, orientamento, cubatura. I negozi sono stati concepiti di piccole dimensioni, per privilegiare il ritorno della “bottega”, raramente sopravvissuta dopo l’impatto imponente dei supermercati, e che con tanta nostalgia ricordiamo anche per il rapporto umano che offriva.
Guardando il progetto si coglie l’intento, perfettamente raggiunto, di esprimere un’idea di borgo cresciuto ed espanso nel tempo, secondo le esigenze del momento, con la naturalezza e la semplicità solutiva che i contadini di un tempo applicavano.
I progettisti hanno articolato le costruzioni intorno a corti irregolari, in modo da creare all’interno tutta una rete apparentemente casuale di vie, soste, terrazzamenti, giardini; qui le auto non hanno assolutamente accesso, arrivando al borgo attraverso un parziale anello esterno, fino ai parcheggi di superficie o ai garages sotterranei di pertinenza accanto alle cantine. La netta divisione dei percorsi è garanzia di sicurezza e di tranquillità; la privacy è assicurata dall’accorta disposizione degli alloggi, dalle tipologie diversificate, che hanno terrazze (tutte abitabili) nascoste agli sguardi esterni, con pergole e quinte verdi previste dal ricco capitolato.
Molti gli elementi di rispetto della tradizione che caratterizzano l’insieme: le finestre sottotetto a occhio, i porticati, le porte-finestre con davanzale a ringhiera, i “passaggi aerei” che costituiscono una caratteristica di tanti nuclei della zona, per interrompere visivamente un percorso, creare un’ombra, una sosta, e diversificare un alloggio.
Se l’esterno soddisfa la vista, è soprattutto all’interno che si può apprezzare l’accuratezza costruttiva nelle sue accezioni più tecnologiche. L’impianto di riscaldamento è costituito da un sistema a tre centrali termiche centralizzate che danno l’input a contabilizzatori di calore, consentendo un risparmio del 50%. Il raffrescamento a pavimento, sfruttando la geotermia, si rivela pressoché gratuito. Le cucine sono tutte separate dal soggiorno, le accorte suddivisioni interne permettono la massima vivibilità della metratura in dotazione.
Il progetto è stato pensato non come un insieme di mono-bilocali più adatti alla breve permanenza e alla vacanza: scegliendo spazi ampi e articolati è la famiglia che viene privilegiata, con l’offerta di vita comoda, sicura, circondata di attenzioni. E’ proprio dalla certezza dell’ottimo inserimento della famiglia in questo contesto che Borgo ai Cimieri trae la sua forza e la sua differenza.