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Concerti

Rigoletto al Teatro Salieri di Legnago


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01 gennaio 1970

Rigoletto

Sabato 23 gennaio 2010 ore 20,30 Teatro Salieri Legnago 

Dimensione Lirica di Venezia e Mutina Eventi di Modena, in collaborazione con l’Associazione Musicale Culturale I Filarmonici Veneti di Legnago, producono una delle opere più amate dal pubblico. Il palcoscenico intitolato all’illustre compositore legnaghese, si prepara ad ospitare il celebre buffone verdiano, in uno spettacolo interamente firmato da Paolo Panizza e diretto da Francesco Ommassini sul podio dell’Orchestra Filarmonica Veneta fondata da Massimo Santaniello.

 

Dopo il grande successo riscosso al Teatro Nuovo di Salsomaggiore Terme, Rigoletto approda sul palcoscenico del Teatro Salieri di Legnago, in uno spettacolo interamente firmato da Paolo Panizza, alla guida di un progetto ambizioso: “stiamo cercando di rispondere alla crisi imperante dei teatri italiani, che sono sempre più in difficoltà nell’ottemperare ai bisogni culturali dei vari territori. Dimensione Lirica vuole essere un tentativo di tornare all’impresariato, di reinventare un vecchio mestiere con le tecnologie e le esperienze moderne, creando prodotti tout-court come accade nelle compagnie di prosa. In questo modo si può dare vita ad un teatro nel teatro, ad un pacchetto completo ed itinerante composto dall’allestimento – scene, costumi, luci – e dalla compagine artistica – coro, orchestra e cast – memore del fatto che nei teatri già dotati di alcune strutture è possibile portare solo una parte del prodotto”.

Il gusto classicheggiante del regista veronese è il filo conduttore del nuovo allestimento di Rigoletto: “la struttura scenografica crea, in maniera semplice ma corretta, l’ambientazione descritta nel libretto e i costumi del ‘500 contribuiscono a restare nel solco della tradizione, poiché preferisco inventare soluzioni nuove all’interno dello schema originale, restando sempre fedele a ciò che è scritto”.

A vestire i panni del protagonista sul palcoscenico del Teatro Salieri di Legnago, accanto a Scilla Cristiano, che nel ruolo di Gilda ha ottenuto un vero e proprio trionfo personale alla prima al Teatro Nuovo di Salsomaggiore Terme, sarà Roberto Servile: “affrontare oggi Rigoletto, alla luce della mia crescita personale ed artistica, da un lato é rassicurante – dice il baritono ligure – perché posso fare conto sulla mia esperienza e maturità, d’altro canto mi pone delle prospettive interpretative sempre più vaste ed intriganti. Ciò significa che avere acquisito più mezzi di approfondimento porta a comprendere la titanica complessità di questa figura verdiana, dove il grande Peppino compie uno dei miracoli della sua produzione artistica. Nel riprendere Rigoletto, a distanza di un anno e mezzo dall’ultima esecuzione, ho lo stesso stupore della prima volta e devo necessariamente accingermi a una sorta di rilettura, perché ogni nota, ogni accento, ogni frase, celano e svelano ancora qualcosa di nuovo. Il meraviglioso connubio tra musica e parole mostra in tutta la sua potenza una naturale alchimia che sfocia nell’effetto teatrale, cosa tanto cara al Verdi della trilogia e che trova una particolare potenza espressiva in quest’opera”.

Ad affiancare Roberto Servile e Scilla Cristiano sarà Saverio Fiore nel ruolo del Duca di Mantova, diretti dalla bacchetta di Francesco Ommassini sul podio dell’Orchestra Filarmonica Veneta. “Per un giovane direttore affrontare un titolo importante come Rigoletto significa doversi confrontare con le esecuzioni dei più grandi Maestri” dichiara il musicista stabilmente impegnato nella prima parte dei violini secondi dell’Orchestra dell’Arena di Verona. “Molti ambiscono a nuove chiavi di lettura, tentando di differenziare la propria rappresentazione allontanandosi dalla tradizione, mentre la mia vasta esperienza teatrale con le opere di repertorio mi induce a ricercare i colori e le tinte fosche e scure che scaturiscono dal preludio, senza voler trasmettere caratterizzazioni più stravaganti”. Il giovane direttore, che oltre alla formazione di violinista e agli studi di composizione e direzione si è perfezionato sotto la guida del Maestro Donato Renzetti, sta lavorando a stretto contatto con i musicisti e i cantanti impegnati nella produzione. “Roberto Servile ha eseguito questo ruolo con i più grandi direttori ed è inevitabile l’arricchimento che consegue dal continuo scambio di idee ed opinioni. Penso che sia impossibile prescindere dalle qualità umane degli interpreti, pertanto la mia intenzione è quella di valorizzare le voci, che ritengo particolarmente adatte a questo repertorio e sono convinto che sarà un grande successo”.

Teatro Salieri di Legnago Biglietteria Tel. 0442 25477 – e-mail: info@salieri.it I Filarmonici Veneti Orchestra Filarmonica Veneta Tel. 334 6888112 – e-mail: filarmonici@hotmail.it

Rigoletto

Melodramma in tre atti
di Francesco Maria Piave
Musica di Giuseppe Verdi

Direttore d’orchestra
Francesco Ommassini
Regia, scene e costumi
Paolo Panizza

Orchestra Filarmonica Veneta Direttore Artistico Massimo Santaniello
Coro Dimensione Lirica diretto da Alessandro Mariani

Personaggie e Interpreti:
Rigoletto   Roberto Servil
Gilda   Sculla Cristiano
Il Duca di Mantova  Saverio Fiore
Il Conte di Monterone Eugenio Leggiadri-G
Maddalena Caludia Marchi
Sparafucile Dante Muro
Giovanna Elisa Fortunati
Marullo Simone Zampieri
Matteo Borsa Gabriele Colombari
Il Conte di Ceprano Paolo Bergo
La Contessa di Ceprano Elisa Fortunati
Paggio della Duchessa Elena Rossi

Prima rappresentazione : Venezia, Teatro La Fenice, 11 marzo 1851.
La prima opera della cosiddetta (ne fanno parte inoltre La traviata e il trovatore)rivelò potentemente il genio drammatico di Verdi. Per motivi di censura, librettista e compositore furono costretti a cambiare ambientazione, luogo ed epoca della tragedia di Hugo.

Atto I

Al Palazzo Ducale di Mantova, durante una festa, il duca discorre con il fido Borsa su una fanciulla (Gilda) che egli vede sempre all’uscita della chiesa (Della mia bella incognita borghese). Borsa lo distrae mostrandogli le beltà delle dame presenti (Quante beltà… mirate). Il duca allora, dopo aver intonato una canzone al suo spirito libertino (Questa o quella per me pari sono), corteggia la duchessa di Ceprano, provocando la rabbia del marito, che viene schernito da Rigoletto, il buffone di corte. Intanto il cortigiano Marullo racconta ai suoi amici (Gran nuova!) che Rigoletto, sebbene gobbo e deforme, avrebbe un’amante (Quel mostro? Cupido? Cupido beato!). Ma la presunta amante, come si scoprirà, altri non è che la figlia Gilda.Improvvisamente appare il conte di Monterone, vecchio nemico del Duca, che lo accusa pubblicamente di avergli sedotto la figlia. Rigoletto lo irride (Voi congiuraste contro noi, signore) e Monterone maledice lui e il duca. Il duca ordina di arrestare il conte, mentre Rigoletto, spaventato per le parole di Monterone, fugge.
Mentre è sulla strada di casa il buffone viene avvicinato da Sparafucile, un sicario prezzolato, che gli offre i suoi servigi. Rigoletto lo allontana. Quindi, giunto sulla soglia di casa, ripensa alla sua vita infelice da buffone e alla maledizione di Monterone, che lo ha profondamente turbato (Quel vecchio maledivami).
Tornato a casa, riabbraccia Gilda e si raccomanda alla cameriera Giovanna di vegliare su di lei (Veglia, o donna, questo fiore). Ma Gilda, che il duca ha avvicinato in chiesa spacciandosi per lo studente Gualtier Maldè, è già segretamente innamorata di lui (Caro nome).Nelle vicinanze Marullo sta organizzando con un gruppo di cortigiani il rapimento di quella che crede essere l’amante di Rigoletto (Zitti, zitti, moviamo a vendetta) e si fa aiutare dallo stesso inconsapevole buffone che, bendato, gli tiene ferma la scala d’accesso al verone. Solo quando tutti sono partiti, egli capisce la verità.

Atto II

All’oscuro di tutto, il duca di Mantova, recatosi a cercare Gilda, torna a palazzo e si dispera per il suo rapimento (Ella mi fu rapita). Quando i cortigiani lo informano di aver rapito l’amante di Rigoletto, egli comprende cosa è successo e si fa portare Gilda in camera (Possente amor mi chiama).
Entra Rigoletto e sfoga la sua ira imprecando contro i cortigiani che gli impediscono di raggiungere la stanza dove si trova la figlia (Cortigiani vil razza dannata). Esce Gilda e finalmente rivela al padre come ha conosciuto il giovane di cui ignorava la vera identità (Tutte le feste al tempio). Per vendicare la figlia disonorata, Rigoletto medita una terribile vendetta.
Passa frattanto Monterone, che sta per essere condotto al supplizio. Il vecchio nobile si ferma e osserva il Duca ritratto in un quadro, constatando che la sua maledizione è stata vana. Quindi esce. Udite le sue parole, Rigoletto replica che la vendetta invece arriverà (Sì, vendetta, tremenda vendetta!). Egli ha già deciso di rivolgersi al sicario Sparafucile per chiedergli di uccidere il duca.

Atto III

La locanda di Sparafucile, nella periferia di Mantova. Il duca è lì, adescato da Maddalena, la sorella del sicario e canta un elogio all’amore libertino (La donna è mobile). Mentre si avvicina un temporale, fuori dalla locanda Rigoletto conversa con Gilda; egli ha deciso di far toccare con mano alla figlia chi sia veramente l’uomo che ella continua, nonostante tutto, ad amare.
Il duca amoreggia con Maddalena (Bella figlia dell’amore), quindi va a schiacciare un pisolino al piano superiore. Rigoletto dà ordine alla figlia di tornare a casa e di partire immediatamente alla volta di Verona, dove egli intende raggiungerla, travestita da uomo per la sua incolumità; quindi si allontana anch’egli dalla locanda. Ma Gilda, già in abiti maschili, torna presso la taverna e ascolta il drammatico dialogo che vi si svolge. Maddalena infatti, invaghitasi anch’essa del giovane, supplica il fratello di non uccidere lui bensì il mandante del delitto, Rigoletto, non appena giungerà con il denaro. Sparafucile non ne vuole sapere, ma alla fine accetta un compromesso: ucciderà il primo uomo che entrerà nell’osteria. Gilda decide immediatamente di sacrificarsi per il duca: ella bussa alla porta della locanda e viene pugnalata a sangue freddo dal sicario. Sparafucile consegna il corpo in un sacco a Rigoletto che è soddisfatto di aver portato a compimento la vendetta, quando ode in lontananza la voce del duca che canta La donna è mobile. Sconvolto e raggelato, si chiede allora di chi sia il corpo nel sacco. Lo apre e vede Gilda in fin di vita, che in un ultimo anelito chiede perdono al padre e muore tra le sue braccia. Rigoletto, disperato, si rende conto che la maledizione del vecchio Monterone si è avverata (Ah la maledizione!).
sabato 23 gennaio 2010
Teatro Salieri Legnago (VR) ore 20.30
Ingresso Platea settore A €50
Settore B  €45 
Prima galleria settore A e B  €35
Settore C e D €30 
Seconda galleria settore A e B  €25  C e D € 22 
Loggione settore A e B €20 
Settore C e D €15

Biglietteria I biglietti saranno disponibili presso la biglietteria del Teatro dal 7 gennaio 2010 :
Giovedì 7 gennaio – sabato 9 gennaio –  venerdì 15 gennaio – mercoledì 20 gennaio – venerdì 22 gennaio Orario biglietteria : 16.00 – 18.30
sabato 23 gennaio giorno dello spettacolo dalle ore 18.30 alle 20.15.

 

Telefono  044225477

Direzione artistica Orchestra Filarmonica Veneta 3346888112

Chiesa di Sant'Anna Lugagnano di Sona



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