IL NODO - Teatro Nuovo
28 marzo - 02 aprile
Teatro Nuovo
News
8 Novembre 2014
Centro Bernstein
Con l’ultimo spettacolo di FILIPPO TIMI s’inaugura, mercoledì 12 novembre alle 20.45 al Teatro Nuovo, la rassegna L’altro teatro organizzata dal Comune di Verona in collaborazione con Arteven (Circuito Teatrale Regionale), con il Teatro Stabile di Verona e con l’Associazione Culturale EXP – Are We Human. La manifestazione si avvale del sostegno della Regione del Veneto e del MIBAC, Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Nove gli appuntamenti (tutti al Teatro Camploy ad eccezione di quello con Timi) che nell’arco di cinque mesi proporranno una selezione di spettacoli di teatro d’innovazione e di ricerca. Accompagnato da Andrea Di Donna (voce e chitarra), Filippo Timi, il più irriverente dei giovani artisti italiani, proporrà il suo nuovo spettacolo Skianto, una produzione del Teatro Franco Parenti e del Teatro Stabile dell’Umbria. In Skianto il poliedrico attore-scrittore-regista-doppiatore si racconterà intimamente attraverso una struggente narrazione di episodi dell’infanzia e dell’adolescenza, di pensieri reali e immaginati, di emozioni e contraddizioni
«Siamo – dice Filippo Timi – stelle filanti. Un soffio d’amore ci dà l’abbrivio di pochi metri di vita; un volo patetico fra ridolini e trombette e poi si cade a terra pronti per essere calpestati e scolorire nella memoria di un carnevale che se ne va». E prosegue: «Skianto è la bocca murata. È il racconto di un ragazzo disabile che ha il cancello sbarrato. Io spalanco quella bocca in un urlo di Munch. Gli esseri umani sono disabili alla vita. E siamo tutti un po’ storti se ci confrontiamo alla grandezza della Natura. Esiste una disabilità non conclamata che è l’isolamento, l’incapacità di fare uscire le voci».
Skianto è un monologo intenso, che ti fa ridere e commuovere e ti spinge un po’ più in là del sentire comune. Finisce con l’essere un profondo e toccante spettacolo sulla disabilità, a cavallo fra teatro civile e di sentimento, perché alla fine è il sentimento quello che predomina. In Skianto la disabilità non è nascosta, è esibita nell’intimo ed è il tema centrale.
«A volte, anzi di frequente, l’inconscio – prosegue Timi – ci imbroglia perché crediamo di rappresentare noi stessi mentre, in realtà, stiamo recitando ombre del nostro Io».
Sono tante le voci di Timi: «Io sono nello stesso tempo – dice l’attore-regista – la voce della scrittura con la sua cifra, la voce del teatro che muta ogni volta rimanendo se stessa, quella del regista che guida. Le mie voci sono tante, il cuore è uno solo. Le singole voci sono la scrittura, la regia, la recitazione. La risultante è molto più che teatro: lo spettacolo è il coro dove tutte quelle voci sono andate a confluire. Far uscire le voci è terapeutico come il “fare”, il contrario del non fare, della non vita»
prezzi di SKIANTO
posto unico 12 euro
posto unico ridotto 10 euro
SKIANTO e altri quattro spettacoli a scelta 40 euro
Fotoservizio Antonella Anti
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